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La montagna in letteratura

La montagna in letteratura La montagna in letteratura
Piemonte, terra ai piedi delle montagne: l’etimologia della parola rivela già l’essenza fisica della regione in cui nasce Interlinea, incorniciata dai rilievi bianchi e azzurri che dominano uno dei panorami più affascinanti d’Italia. Molti scrittori hanno guardato a questo orizzonte frastagliato come a un punto d’arrivo per la loro arte. La nostra casa editrice può fregiarsi di ospitare nel suo catalogo narratori di razza che hanno saputo trasformare la propria parola in una fusione di pietra e luce, che si stende sulle pagine come su un prato d’erba fresca.
Dagli indimenticabili pensieri di un grande del secondo Novecento come Sebastiano Vassalli e la sua elegia in prosa del Piemonte, in un volume robusto e illustrato che ci restituisce in tutto il suo nitore il patrimonio di colori della nostra terra: quella terra che, nella sua apparente, piatta aridità di pianura ha dato linfa a romanzi indimenticabili come La Chimera, Cuore di pietra e L’oro del mondo, a testimonianza dei tesori che la abitano e che la rendono simile a uno scrigno.
Anch’egli uomo schivo, Benito Mazzi è un autore che affonda le sue radici nell’anima alpina della favolosa Valle Vigezzo, incastonata tra la Svizzera e la selvaggia Val Grande, dove è nato e tuttora risiede. Prosegue nella sua prolifica e solitaria professione di storico, giornalista e scrittore di racconti e romanzi incentrati sull’aspra quanto incantata vita di montagna: tra boschi, locande e fiumi di vino, fuochi di bivacco e contrabbandieri, sentieri ripidi e rocciosi e vette celestiali, le sue storie hanno il potere di condurci in un’epoca indefinita dai colori puri e talvolta selvaggi, con una prosa che ha incantato un suo conterraneo di nome Gianfranco Contini.
La vetta può essere desiderata e conquistata dal cammino e dalla poesia, ma non è che una misera tappa verso l’assoluto: come ci insegna un poeta appartato nonché instancabile camminatore come Beppe Mariano, i cui versi suonano scheggiati e vertiginosi come le pareti di un precipizio. Un poeta stimato da un critico piemontese come Giovanni Tesio e da uno scrittore come Sebastano Vassalli che, nella introduzione al libro, lo definisce uno dei pochi «veri poeti italiani rimasti».
Un ultimo, grande prosatore che impreziosisce il catalogo è Mario Rigoni Stern: un uomo che è già leggenda. Il sergente della neve, nonostante gli ottantacinque anni, continua a spargere nella brezza delle sue valli trentine riflessioni di uomo coraggioso e incontaminato, immortale come le montagne. E i suoi lamenti di uomo incondizionato dalle oscenità della nostra epoca, risuonano in queste pagine dedicate alle festività natalizie con la sua voce tersa e cristallina, che continua a richiamare migliaia di lettori grazie a quell’impeto calmo che lo contraddistingue, dove emerge la sua necessità di farsi ascoltare, il suo limpido segreto.
Le nostre pagine di montagna non sono né ripide né impervie: sembra quasi di camminare tra le loro righe.

Nel sole zingaro

Storie di contrabbandieri

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 144

Capita che uno scampolo di mondo, in uno starnuto di Dio, si faccia specchio dell’esistenza umana.

Quel Natale nella steppa

di Mario Rigoni Stern

editore: Interlinea

pagine: 80

In questi racconti, alcuni inediti in volume, la scrittura di Mario Rigoni Stern, precisa e rigorosa ma in grado di chinarsi ad ascoltare le più minute sfumature delle vicende umane, rievoca e riporta in vita un mondo che sta irrimediabilmente scomparendo. È la forza di uno scrittore che ha trasformato la lucida testimonianza delle ultime disastrose guerre in indimenticabile lezione civile, ricostruendo le ragioni profonde dell’essere uomini e dello stare insieme. Il Natale emerge come rappresentazione del mondo più autentico che l’autore porta con sé, custode di quei valori umani che le sue pagine cercano di conservare e tramandare, e che diventa la chiave di riferimento con cui fronteggiare gli avvenimenti del presente.

Il mio Piemonte

di Sebastiano Vassalli

editore: Interlinea

pagine: 168

Fotografie di Carlo Pessina. Con Il mio Piemonte uno dei più importanti scrittori italiani offre per la prima volta, in queste pagine, l’immagine di un Piemonte vivo e attuale. La penna di Sebastiano Vassalli, accompagnata da suggestive fotografie a colori, descrive gli scenari di una regione che affonda le radici nel passato ed è proiettata nel futuro; un territorio raccontato come dimensione dello spirito da riscoprire. Un Piemonte che affascina. I testi di questo originale volume d’autore presentano, dopo un rapido excursus storico, il Piemonte come terra dei cento fiumi e come regione che può vantare luoghi unici in pianura (le risaie), in collina (tra Monferrato e Langhe, con vino e tartufi), nei laghi (dall’Orta al Maggiore), fino nelle alpi (dal Monviso al Monte Rosa); scenari carichi di memorie e di storie.

Quando abbaiava la volpe

Un secolo di vita alpina nel racconto dei protagonisti

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 192

Quando nelle vallate alpine e nelle campagne imperava solenne la miseria anche le volpi affamate si spingevano alle porte dei paesi e “abbaiavano” come cani. In questo libro quaranta persone di età compresa tra i 94 e i 37 anni rivivono i loro Natali lontani. Un ritratto a tutto tondo dell’incrollabile tenacia della gente di montagna. Un libro che parla di montagna alla gente di montagna e a tutti: tra aneddoti divertenti e episodi tragici, la memoria dei personaggi “raccontati” da Mazzi si fa letteratura. Di grande interesse anche le immagini inedite d’epoca raccolte nel libro.

Gli invincibili della neve

di Benito Mazzi

editore: Interlinea

pagine: 160

Lo sci organizzato in Italia è nato nel 1901, ma la prima esaltante espressione di sci agonistico ad alto livello l’ha prodotta Formazza, minuscola valle di cultura walser ai confini dell’Ossola. Lì sono sbocciati i primi grandi campioni, che hanno dominato dal 1915 al 1932 la scena sciistica nazionale. Da Formazza è arrivato Sisto Scilligo, punta di diamante delle Fiamme Verdi, il mitico quartetto degli Alpini che nel 1936 fruttò all’Italia il primo oro olimpico dello sci.La straordinaria avventura sportiva e umana di questa valle dalle mille suggestioni è rievocata da Benito Mazzi lungo la sua intera parabola. Arricchisce l’appassionante racconto un testo di Mario Rigoni Stern sulle sue lontane esperienze di giovane sciatore e alpino nella valle dei walser.

Il passo della salita

di Beppe Mariano

editore: Interlinea

pagine: 112

Testi di un poeta appartato, che ha vissuto il carcere, ama la natura e subisce la storia.

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