Il venerdì santo nel tempo della peste: un inedito
Eugenio De Signoribus, autore di L’altra passione. Giuda: il tradimento necessario?, con una nota di Stefano Verdino, in uscita in occasione della Pasqua 2020 colpita dall’epidemia del Coronavirus, ha scritto un testo sul «Venerdì santo nel tempo della peste» che proponiamo ai nostri lettori.
Il messo in croce, l’inchiodato
per la salvezza dell’uomo
lui, l’uomo elevato alla croce
in sacrificio per tutti
per tutti davvero? molti
si voltano dall’altra parte,
non hanno le carte
per vederne un’altra
e anche voi incredenti
o sulla soglia, guardatelo ancora
dalla sua fronte cola sangue
dal corpo scie di sangue
e dal profondo degli occhi
lacrime di sangue
nell’ora della sua morte
nel grido dell’abbandono…
tutto questo strazio, perché?
è servito al nostro vivere?
e il suo indice ammonitore
o il suo indice spezzato?
e il suo miracolare-mirabolare
non ricambiato?
eppure c’è un punto di svolta
nella vita di tutti noi,
il momento in cui, reclini,
il sangue ci avvolgerà la mente
e avremo il terrore della fine
ma la notte ancora ci concede l’alba:
ricorderemo allora in quel chiarore
l’angoscia del buio o saremo
gli stessi, smemorati pellegrini?
finché il sangue non tornerà
di nuovo e ci soffocherà
e non vedremo che nero
il vuoto che ci inghiotte…
se avremo quell’oro di tempo
se avremo quel grammo
ricorderemo quell’uomo?
ci consolerà il suo pensiero?
o ci volteremo di nuovo,
soli, con la faccia al cielo
senza vederlo, soli,
senza uno sguardo che ci consoli
o una mano che ci stringa
o ci sollevi il capo
chi invocheremo nell’estremo
affanno, muti?
con la straziante nostalgia
del nostro respiro vitale
e del merlo che appare improvviso
sul davanzale della finestra
e per un momento il suo sguardo
pare che incontri il nostro
ma non vede il nostro scontento
e di nuovo scompare…
in quello scatto vola via
tutto il nostro vivere
e senza più parola, senza più luce,
si svelerà un volto?
P.S.: la terminologia: affanno, respiro, soffocare, inghiottire, ecc. fanno rifermento al modo in cui il morbo impone di morire… Mirabolare non esiste, ma vorrebbe indicare il racconto il Gesù e la sua visione del cielo, di un’altra, eterna, vita.
Eugenio De Signoribus
2020
L'altra passione. Giuda: un tradimento necessario?
L’«altra passione» al centro dell’ultimo libro dell’autre è quella di Giuda, l’apostolo che tradisce perché si possa compiere il sacrificio dell’amico e maestro Gesù. Il testo di De Signoribus cerca di comprendere le ragioni che portano all’atto suicida finale: il sentimento di colpa e l’impossibilità di pentimento. Al tempo stesso il poeta si chiede se il suo tradimento sia davvero necessario. La vicenda diventa così emblema dell’uomo contemporaneo alla continua ricerca di verità e di pace: «una sorta di monologo interiore che attraversa la storia con lo stigma della pietà e dell’interrogazione».
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