Verso la ruggine

titolo | Verso la ruggine |
autore | Prisca Agustoni |
Argomento | Letteratura (narrativa, poesia, saggistica...) Poesia italiana |
Collana | Edizioni di poesia a tiratura limitata, LXXXVI |
marchio | Interlinea |
Editore | Interlinea |
Formato |
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Pagine | 96 |
Pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9788868574413 |
Questo libro dedicato all’ambiente rappresenta probabilmente il punto più alto, più maturo e più sorprendente della ricerca poetica di Prisca Agustoni, nata e cresciuta in Svizzera ma oggi residente in Brasile. Libro forte, per più di un aspetto affascinante e inquietante, Verso la ruggine trae spunto da una catastrofe ambientale, o per essere più precisi da un eco-crimine perpetrato alcuni anni or sono e seguito a ruota da altri avvenimenti nefasti che riguardano il Brasile ma che per metonimia valgono per tutti noi: nel novembre 2015 crolla una diga nello stato di Minas Gerais e il contenuto tossico di un gigantesco bacino si riversa nel principale fiume della regione, il Rio Doce, devastandolo. Il libro si muove su di un confine fragile e già compromesso: quella frontiera tra la ruggine e il ferro che è suggerita sin dall’inizio. Ma se la ruggine indicherà evidentemente lo sfaldamento, l’usura, lo smangiarsi di ogni certezza, non è detto che il ferro possa costituirsi come polarità positiva e ora sconfitta. Si direbbe piuttosto che i due termini disegnino una morsa atroce, a cui è difficile sfuggire (dalla presentazione di Fabio Pusterla).
Biografia dell'autore
Prisca Agustoni
Prisca Agustoni è nata a Lugano e vive da anni tra la Svizzera italiana e il Brasile, dove lavora come traduttrice e come docente di letteratura italiana. Scrive e si autotraduce in italiano, francese e portoghese e fa di questo percorso tra le lingue il suo motore creativo e di riflessione. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie nelle tre lingue.
Rassegna stampa per Verso la ruggine
Eventi collegati a Verso la ruggine
parlano fango / i suicidi di questo regno sfigurato / e non c'è modo di tornare / agli arbusti, alle infernali pene // già raso al suolo il bosco / e sradicato qualsiasi suo seme