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Microprovincia

Microprovincia

"Microprovincia" è la rivista di cultura e poesia italiana diretta da Franco Esposito

Direttore responsabile: Franco Esposito

Direzione e redazione: via A. Rosmini 28, 28838 Stresa (Vb), Tel. 0323 32108

"Microprovinci"a è una rivista di letteratura fondata da Franco Esposito nel 1979. La rivista, tra le più longeve nel panorama italiano, ha attualmente cadenza annuale con numeri monografici dedicati a personalità della cultura italiana ed europea.
Dopo essere stata stampata dalle Edizioni Rosminiane Sodalitas ora è pubblicata da Interlinea edizioni.
La rivista si è occupata negli ultimi numeri di Mario Soldati, Sebastiano Vassalli, Gianfranco Contini, Enrico Emanuelli, per una particolare attenzione ai legami con scrittori del Piemonte Orientale, tra Novara e laghi Maggiore e Orta.
Tra i collaboratori della rivista si ricordano Carlo Bo, Giorgio Barberi Squarotti, Luciano Erba, Corrado Stajano, Ugo La Malfa, Carlo Carena, Dante Maffia, Umberto Muratore, Angelo Gaccione, Gino Vermicelli, Roberto Cicala, Giuseppe Lupo.

ISSN versione cartacea: 2280-6911

E-mail:


Informazioni varie:

  • Anno riferimento:
  • Lingua: italiano

Ultime uscite della rivista

Letteratura di frontiera. Autori ossolani. Contini, Ramella Bagneri, Mazzi
Numero: 55
Anno: 2021
«Sono convinto che in periodi anormali, in situazioni storiche come quelli che stiamo vivendo, tutti quanti dobbiamo guardare con fiducia soprattutto a una rinascita culturale, stavo per dire spirituale. Se poi questa rinascita di libertà viene da una provincia di confine, o meglio nasce da una provincia di confine, la soddisfazione è sicuramente maggiore». Per il numero 55 della rivista si è scelto di guardare alla provincia come a una realtà “micro”, ma non mediocre, fonte di fermento, stimoli, contraddizioni e ricchezze. Gli intellettuali di cui si raccontano le testimonianze sono tre, con percorsi differenti, ma accomunabili: l’accademico e critico letterario Gianfranco Contini, nato a Domodossola nel 1912 e legato alla provincia fino al momento della sua morte, avvenuta nel 1990; il poeta Giovanni Ramella Bagneri, nato a San Paolo Cervo, provincia di Biella, nel 1929, ma legato all’Ossola e morto nel 2008, autore di numerosi e variopinti poemetti che furono quadri e rappresentazioni, ancora intatte, di paesaggi e allusioni; il narratore Benito Mazzi, nato a Re nel 1938, vincitore e finalista di importanti premi letterari (Selezione Premio Strega, Biella Letteratura, Coni, Bancarella Sport, Cesare Pavese), tuttora giornalista e scrittore poliedrico di saggi, romanzi e racconti. Con testi di Annamaria Azzarone, Giorgio Bárberi Squarotti, Roberto Cicala, Nicola D’Amico, Paolo Di Stefano, Franco Esposito, Raffaele Fattalini, Bruno Gambarotta, Mario Miccinesi, Gianni Mussini, Walter Nesti, Ercole Pelizzone, Giuseppe Possa, Andrea Raimondi, Tiziano Salari, Marco Travaglini, Marcello Venturi, Maria Villano.

Eugenio Borgna. Curare con la parola
Numero: 54
Anno: 2019
Per la prima volta sono raccolte interviste e testimonianze varie su uno dei protagonisti e maggiori autori della psichiatria italiana, Eugenio Borgna, alla vigilia dei novant’anni: «La psichiatria ha cambiato la mia vita, è stata il mio destino». È stato libero docente alla Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università degli Studi di Milano ed è primario emerito di Psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara, nonché autore di «libri bellissimi su temi sempre uguali e sempre diversi, sull’arcipelago delle emozioni che abitano la nostra vita interiore – come la nostalgia e i sentimenti di colpa, l’inquietudine e la disperazione, l’ansia e i rimpianti, le attese e le speranze, la gioia e la solitudine» (Luciana Sica). Tra i suoi successi editoriali, Le parole che ci salvano (Einaudi) e La solitudine dell’anima (Feltrinelli). Sua cifra autorale, che rifugge dal linguaggio dello specialismo, il costante incontro e confronto con la grande letteratura, da Proust a Thomas Mann a Goethe, e la poesia, da Emily Dickinson ad Antonia Pozzi a Leopardi: «come non ricordare le mirabili pagine, arcanamente fenomenologiche, di Giacomo Leopardi, sulla speranza e sulla malinconia, sulla morte volontaria, sulla nostalgia e sulla gioia? Non si può fare psichiatria fenomenologica senza fare riferimento a queste inenarrabili intuizioni letterarie». Con testi di Pierfranco Bruni, Barbara Castellaro, Marina Corradi, Andrea Dallapina, Luca Doninelli, Gillo Dorfles, Raffaele Fattalini, Angelo Gaccione, Umberto Galimberti, Giulio Giorello, Antonio Gnoli, Gianmaria Messina, Umberto Muratore, Ercole Pelizzone, Giannino Piana, Giovanni Scarafile, Gabriele Scaramuzza e Luciana Sica.  



 

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