Bruno Quaranta, agiografia dei «santi» maestri di oggi
Da "Il Sole 24 Ore", Davide Brullo su Liberi di credere di Bruno Quaranta
«Una volta esistevano le agiografie: le storie popolari dei santi - come la fiaba - insegnavano che l'invisibile è ovunque, che la sequela richiede fiuto, avventatezza, addestramento alla delusione e che l'uomo, in fondo, semina ambiguità».
«Una volta esistevano le agiografie: le storie popolari dei santi - come la fiaba - insegnavano che l'invisibile è ovunque, che la sequela richiede fiuto, avventatezza, addestramento alla delusione e che l'uomo, in fondo, semina ambiguità».
Liberi di credere
Interviste a protagonisti sulle strade di Dio
di Bruno Quaranta
editore: Interlinea
pagine: 160
«Chi crede, chi non crede. Chi, come il cardinal Martini, in ogni uomo scorgeva un credente e un non credente. È il fil rouge di queste anime che si sono inerpicate lungo i giorni del mondo sperando contro ogni speranza»: un giornalista di lungo corso raccoglie interviste inedite a scrittori, intellettuali, prelati, sul rapporto con lo spirito e la fede. Uomini e donne che intendono la vita come un affare di coscienza.
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