Chandra Livia Candiani, Bevendo il tè con i morti
«Scrivere per la scomparsa della propria madre è qualcosa che hanno fatto tanti poeti. Si tratta di interrogarsi e prendere atto della separazione dalle proprie origini e dalle cause che hanno generato la propria voce. La Candiani riesce a ridare vita alla perdita della madre, il mito nascosto della vita sulla terra, che traccia il viaggio di una sorgente carsica che fa di una persona, che viene dopo e che è destinata a rivivere il distacco, quello che è».
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Bevendo il tè con i morti
di Chandra Livia Candiani
editore: Interlinea
pagine: 120
Dall’autrice di uno dei più recenti casi editoriali di poesia con La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore (Einaudi) un libro originale: non sulla morte ma sui morti, su un mondo di ombre più vive dei vivi, fantasmi amici e compassionevoli, abitanti di un regno che è la patria della memoria e la compagnia dei solitari. Candiani ci consegna una doppia vista con un linguaggio che ammutolisce grazie a versi che hanno per interlocutore il silenzio. «Candiani vive in un suo pianeta, come il Piccolo Principe, cui molto assomiglia. Traduce testi buddhisti, recita, dipinge… Molti suoi versi non vi usciranno più dal cuore e dalla mente» (Vivian Lamarque).
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