Antichi pregiudizi e stereotipi sono alla base della diffusione dell’antisemitismo che favorì anche a Novara l’applicazione delle leggi razziali contro la piccola minoranza di ebrei presenti in città. Negli anni trenta e quaranta si arrivò così, nel breve volgere di pochi anni, a produrre un’aberrante attività amministrativa finalizzata alla persecuzione dei diritti e poi delle stesse vite degli ebrei. Documenti d’archivio, testi giornalistici dell’epoca e testimonianze sono utilizzati per ricostruire una memoria che altrimenti andrebbe persa, fornendoci alcune chiavi interpretative per capire gli atteggiamenti di indifferenza o addirittura di entusiasmo verso la persecuzione, o al contrario le scelte di soccorso verso i perseguitati, puntando in particolare l’attenzione su ciò che successe a Novara il 19 settembre del 1943, e sulle vittime di quegli arresti. Come la cittadinanza si interrogò sulla Shoah, dopo la Liberazione? Quale ascolto ebbero gli ebrei sopravvissuti? Che cosa resta oggi di quella memoria?
Biografia dell'autore
Anna M. Cardano
Anna M. Cardano è nata a Galliate (NO) e vive a Novara. Dopo la laurea in Lettere ad indirizzo filologico conseguita all’Università di Padova, ha lavorato come bibliotecaria in provincia di Venezia e a Novara, e poi per molti anni come insegnante di Lettere nelle scuole secondarie superiori, e come formatrice. Ha avuto incarichi pubblici alla provincia e al Comune di Novara, e alla Camera dei deputati. Fa parte del Comitato scientifico dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea “Piero Fornara”, e collabora con la Comunità ebraica di Vercelli, Biella, Novara e V.C.O. Si è occupata di didattica della storia e di promozione della lettura, attraverso progetti culturali e articoli su riviste specializzate.