Dall'abisso di dolore, il grido della fede
«Dopo essere stato visitato "terribilmente" da Dio, come scrisse al Granduca di Toscana Leopoldo II, ricordando il giorno in cui morì la moglie, iniziò a scrivere la poesia Il Natale del 1833. Ma il dolore lo bloccava, il tumulto della poesia lo angosciava e le parole gli sfuggivano: resta l'accorata percezione dello strazio in un abbandono che sembrava non avere cura. E solo "la consapevolezza del suo destino di martirio – scrive Mauro Novelli nella prefazione per la salvezza di tutti, rende in qualche modo accettabile il lutto"».
Il Natale del 1833 e altri scritti
di Alessandro Manzoni
editore: Interlinea
pagine: 104
Il 25 dicembre del 1833 per Manzoni è una data tragica: dopo lunga malattia e sofferenza muore la moglie Enrichetta Blondel mettendo a dura prova la sua fede e pochi mesi dopo muore la figlia primogenita da poco sposata con Massimo d’Azeglio. In una lettera scrive: «Veggo ora che la sventura è una rivelazione tanto più nuova quanto è più grave e terribile». Cercando una risposta nella letteratura scrive Il Natale del 1833, con un presepe senza idillio. In occasione del 150° anniversario della morte un’antologia unica nel suo genere sul Natale con i testi più belli dell’autore dei Promessi Sposi.
Con autografi, note di Mauro Novelli e Alessandro Zaccuri
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