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«Ho interrogato Dio nello scarafaggio spezzato»: recensione a "In absentia" di Alessandro Canzian

Recensione di: In absentia
12.07.2025
In absentia Da "Almapoesia" Sara Serenelli su In absentia di Alessandro Canzian

«In absentia di Alessandro Canzian (Interlinea edizioni, 2024) è una raccolta di versi che sin dal primo rigo pungola chi lo legge, come uno spillo, un ago, un chiodo. Sono versi che senza fatica si conficcano nella memoria di chi li legge, le cui immagini penetrano sin da subito sotto l’epidermide e non basta una sola lettura per dirsi pronti ad assimilarle tutte, per credersi capaci di aver compreso davvero, per apprezzarne valore, rilevanza, rimandi»

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In absentia

di Alessandro Canzian

editore: Interlinea

pagine: 96

In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).

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