Il violino ritrovato
Da "Corriere della Sera" - Milano, Marta Ghezzi, su Il violino di Auschwitz di Anna Lavatelli
«Lavatelli, specializzata in letteratura per l'infanzia, un lungo palmares di premi, fra cui il prestigioso Andersen, non ha inventato nulla. "È tutto vero", ammette, "mi piace dire che ho ricevuto il racconto in regalo da un signore in là con gli anni che ne aveva intuito l'importanza e mi ha chiesto di narrarlo"».
«Lavatelli, specializzata in letteratura per l'infanzia, un lungo palmares di premi, fra cui il prestigioso Andersen, non ha inventato nulla. "È tutto vero", ammette, "mi piace dire che ho ricevuto il racconto in regalo da un signore in là con gli anni che ne aveva intuito l'importanza e mi ha chiesto di narrarlo"».
Il violino di Auschwitz
di Anna Lavatelli
editore: Interlinea
pagine: 88
Cicci ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: una vita bella e agiata, una famiglia che le vuole bene, tanti amici e una grande passione per la musica. Ma è ebrea e durante la guerra tutto cambia. Le rimarrà solo il suo violino, da cui non si separerà a nessun costo. Sarà proprio lui a raccontare, dopo un lungo silenzio, la lenta discesa di Cicci verso l’inferno del campo di concentramento di Auschwitz, dove sarà costretta a suonare per le SS. Scoprirà però che la musica rende liberi. Un racconto commovente tratto da una storia vera.
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