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La scomparsa del bene

Recensione di: In absentia
01.02.2025
In absentia Da "Conquiste del Lavoro", Alessandro Moscé su In absentia Alessandro Canzian

« La sua ultima raccolta dal titolo In absentia (Interlinea, 2024) contiene neppure segretamente un mistero, quello della sparizione. È questa l'occasione, in una sorta di rifugio da eremita laico, per mettere mano ai sogni e ai ricordi, in un empirismo poetico dove le ombre dell'uomo si agitano dietro le quinte mosse da un vento venefico, da una disposizione in qualche modo leopardiana riproduttiva e priva di un lieto vitalismo».

In absentia

di Alessandro Canzian

editore: Interlinea

pagine: 96

In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).

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