L'architettura è ancora una pratica artistica?
«Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo un testo tratto dall’ultimo libro di Vittorio Gregotti, Il mestiere di architetto (a cura di Matteo Gambaro, Edizioni Interlinea, 2019, pp.112, euro 10). Partendo dal racconto della formazione intellettuale e degli anni novaresi, il libro descrive i tratti strutturali del suo modo d’intendere l’architettura e la professione di architetto. Arricchito da una raccolta di suoi disegni (significativi per l’approccio culturale nella costruzione del paesaggio; alcuni dei quali sono qui riprodotti), il testo è un’esortazione a non rinunciare alla passione per l’architettura, intesa come teoria e pratica capace di apportare contributi rilevanti alla trasformazione della società: «Sono l’idea di passato e di futuro a costruire insieme un frammento di verità del presente».»
Il mestiere di architetto
di Vittorio Gregotti
editore: Interlinea
pagine: 112
«Capacità di modificazione creativa e critica dello stato delle cose» sono alla base della lezione e dei ricordi di un grande maestro dell’architettura internazionale. Vittorio Gregotti, superati i novant’anni, parte dal racconto della sua formazione intellettuale e degli anni novaresi per descrivere i tratti strutturali del suo modo di intendere l’architettura e la professione di architetto. Questo libro, arricchito da una raccolta di suoi disegni (significativi per l’approccio culturale nella costruzione del paesaggio), è una esortazione a non rinunciare alla passione per l’architettura, intesa come teoria e pratica capace di apportare contributi rilevanti alla trasformazione della società, nell’idea di Gregotti che «sono l’idea di passato e di futuro a costruire insieme un frammento di verità del presente».
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