L'illusione dei non luoghi nella poesia di Antonio Lanza
«Tra domenica e sabato parlano, e Lanza li chiama per nome, i dipendenti, parlano al lettore, parlano alla struttura, si fanno trave portante delle loro anime, e muniti di una statica dell’anima – in qualche maniera – resistono. Resistere è sempre un passo in più di sopravvivere. Raccontano i parcheggi, dicono i manichini. Questi ultimi che stanno a metà tra la struttura e il dipendente, si fanno monito di quello che potremmo diventare, di quello che già forse siamo diventati.»
Suite Etnapolis
di Antonio Lanza
editore: Interlinea
pagine: 128
Quando la poesia nasce da un centro commerciale.
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