Nei versi di Canzian un sibillino interrogare Dio
Da "Avvenire", Paolo Lagazzi su In absentia di Alessandro Canzian«La nuova raccolta di Canzian In absentia, edita da Interlinea (pagine 96, euro 14,00), accompagnata da un'intensa nota di Martin Rueff, è un libro rastremato e arcano. La tensione a indagare il mistero della vita pare giunta a un punto di non ritorno: i versi, simili a graffiti, a contratture nervose o alle tracce filiformi dei disegni di Kafka, covano al loro interno spazi, lacune, cavità di silenzio e di vuoto vibranti d'intensità metafisica»..
In absentia
di Alessandro Canzian
editore: Interlinea
pagine: 96
In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).










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