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Recensione di: In absentia
25.01.2025
Da "Estense.com" su In absentia di Alessandro Canzian.

 ‭«Canzian porterà con sé la sua nuova raccolta, In absentia, in cui ogni forma di vita che sfiora il linguaggio dell'autore si rivela lieve, fragile e fugace per natura. Non a caso, la seconda sezione, Sul fondo, si ispira al primo titolo scelto da Levi per Se questo è un uomo: fa da contraltare, inoltre, la comparsa di un topo al quale il poeta si rivolge con empatia e che ricalca il maus di Spiegelman, simbolo di precarietà esistenziale».

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In absentia

di Alessandro Canzian

editore: Interlinea

pagine: 96

In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).

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