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Parole a capo. Alessandro Canzian: alcune poesie tratte da “In absentia”

Recensione di: In absentia
23.01.2025
In absentia Da "Periscopio" Pier Luigi Guerrini su "In absentia" di Alessandro Canzian.

 ‭«(“In absentia”  Interlinea srl edizioni, 2024 – è composto di tre sezioni: MinimaliaSul fondoIn absentia. Abbiamo scelto poesie dalla prima sezione. Dalla nota di Martin Rueff al libro, riporto un passaggio che ritengo importante per l’approccio alla lettura di questi versi: “Le poesie delle tre sezioni sono per la maggior parte delle strofe di cinque versi (il francese usa la parola quintil), non rimate e costruite su una nitida opposizione drammatica dei tre primi versi e dei due ultimi. Così la poesia diventa un piccolo dispositivo drammatico basato sul contrasto fra una cosa vista e la sua iscrizione nella sensibilità.”  » 

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In absentia

di Alessandro Canzian

editore: Interlinea

pagine: 96

In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).

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