Raboni Betocchi: due poeti, due amici

«Non è facile trovare un carteggio ricco di verità e di poesia quanto quello tra Carlo Betocchi e Giovanni Raboni. Due poeti che potrebbero essere padre e figlio: 1899 è l'anno di nascita del primo, 1932 l'anno di nascita del secondo. Torinese cresciuto a Firenze il primo, milanese milanese il secondo. Si conoscono nell'aprile del 1953 al Teatro delle arti di Roma, dove il ragazzo Raboni, studente di giurisprudenza, viene premiato al concorso per poesie inedite promosso dall'associazione «Incontro della Gioventù», con una giuria di gran prestigio, composta da Attilio Bertolucci, Adriano Grande, Enrico Falqui, lo stesso Betocchi e Ungaretti presidente».
Le cose buone e vere
Lettere di un maestro e di un giovane poeta (1953-1982)
di Carlo Betocchi e Giovanni Raboni
editore: Interlinea
pagine: 580
Nella primavera del 1953 Giovanni Raboni risulta vincitore di un concorso di poesia della cui giuria fa parte Carlo Betocchi. La circostanza della premiazione, a Roma, segna l’inizio di un rapporto stretto e duraturo fra l’allora ventunenne milanese e l’autorevole poeta toscano. Il fitto scambio epistolare, finora inedito, che lo documenta permette di seguire da vicino il cammino lungo la «difficile strada» della poesia nel quale Betocchi accompagna il giovane corrispondente, in un confronto franco e mai formale. Il configurarsi come prezioso testimone di un fervido laboratorio poetico non esaurisce il valore del carteggio, assicurato altresì dall’ampiezza di orizzonte e dalla costante tensione morale di una nobile conversazione che spazia dalle vicende personali e familiari alla realtà culturale e storica dell’Italia contemporanea fino alle grandi questioni esistenziali e spirituali sulle quali si interrogano i due interlocutori.
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