Tra preghiera e poesia da S.Agostino a Pavese
Da "La Stampa Novara", su Vergine luna di Anna Maria D'Ambrosio
«La poesia accanto alla preghiera, alla ricerca disperata, distaccata, carica di fiducia, dell'"altro", sia esso una persona fisica oppure il trascendente».
«La poesia accanto alla preghiera, alla ricerca disperata, distaccata, carica di fiducia, dell'"altro", sia esso una persona fisica oppure il trascendente».
Vergine Luna
Il tu nella poesia e nella preghiera
di Anna Maria D'Ambrosio
editore: Interlinea
pagine: 152
«Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, / Silenziosa luna?» Nell’atto dello scrivere a chi si rivolge il poeta? E a chi si rivolge il fedele in preghiera? Entrambi parlano a un “tu” che non hanno davanti a sé, quindi di fatto a un interlocutore assente, che rappresenta l’Altro rispetto all’io. Le pagine di questo libro, Vergine luna di Anna Maria D'Ambrosio, accompagnano in un itinerario affascinante alla ricerca del vero interlocutore nella poesia (da Leopardi a Emily Dickinson, da Rilke ad Antonia Pozzi) e nella preghiera (dai Salmi al Padre nostro, dalla lauda alle Confessioni di sant’Agostino e al “Tu” dei mistici, fino all’apostrofe irriverente di Baudelaire all’«ipocrita lettore, mio simile, fratello!»).«La rassegna proposta deriva da una lettura trasversale di poesie e preghiere alla ricerca dell’interlocutore, al fine di giungere a uno schema interpretativo applicabile a una serie illimitata di testi. Le liriche e le preghiere scelte configurano un campo di indagine non esaustiva ma rappresentativa del discorso lirico e della preghiera. Da segnalare il diverso atteggiamento nei confronti dell’ipotetico interlocutore: la preghiera ha fede in lui, la poesia lo ricerca trovandolo, di volta in volta, nei soggetti più disparati» (Anna Maria D'Ambrosio).
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