«… un Dio che… ma lasciamo al lettore la conclusione.»

«La raccolta In absentia di Alessandro Canzian è suddivisa in tre sezioni, che stilisticamente e per contenuti appaiono contigue. Il primo elemento formale che si coglie è la brevitas: tutte le poesie vanno dai tre ai cinque versi, tranne due che arrivano a sei, mentre la misura, pur non essendo da versicolo, quasi mai raggiunge le canoniche undici sillabe».
In absentia
di Alessandro Canzian
editore: Interlinea
pagine: 96
In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).
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