Vita da allenatori tra il campo e Auschwitz
«Football e Shoah, dallo scudetto ad Auschwitz, ovvero la Memoria di cuoio. Anche il "gioco più bello del mondo" pagò il conto all'Olocausto, e fu un conto atrocemente salato: dai numeri sulle maglie a quelli sulla pelle. Per troppo tempo il mondo ipocrita del pallone ha taciuto e omesso. A ragionare sul perché ci ha provato lo storico Giovanni A. Cerutti, ripercorrendo la tragica parabola del grande trainer Arpad Weisz, il tecnico che fu il più giovane a conquistare lo scudetto della serie A, primato che resiste tuttora (1929/30 con TAmbrosiana-Inter: aveva 34 anni). Col Bologna intascò altri due titoli di fila, dal 1935 al 1937. Pareva destinato a successi sempre più incredibili. Invece, mercoledì 7 settembre 1938 il settimanale Calcio Illustrato, bibbia popolare del football durante il fascismo (e anche dopo), pubblica una colonnina che è una sentenza, a pagina 8, sopra la reclame di Radiomarelli. Senza firma. Basta il titolo: "Bonifica". »
L’allenatore ad Auschwitz
Árpád Weisz: dai campi di calcio italiani al lager
di Giovanni A. Cerutti
editore: Interlinea
pagine: 128
Calcio e discriminazione: la storia di Árpád Weisz il grande allenatore degli anni trenta che scoprì Giuseppe Meazza, costretto dalle leggi razziali dai campi di calcio italiani al lager.
Inserisci un commento