Aria di Natale tra tombola, inni e letture

«Quando Coca Cola non aveva inventato Babbo Natale, ci si accontentava di canti devoti. «Ormai s'illumina il tuo presepe/ e la notte irradia il suo fulgore:/ ormai nessuna tenebra l'offuschi,/ ma di fede
indefettibile splenda». Da In nocte Natalis Domini, uno degli Inni natalizi (Interlinea) firmati da Sant'Ambrogio, di Milano vescovo nel IV secolo e poi patrono, presentati da Carlo Carena e tradotti da Carlo Casaccia. Con testo latino a fronte e incisioni di Albrecht Diirer».
Inni natalizi
di Ambrogio
editore: Interlinea
pagine: 64
«Grande è questo carme, nessun altro lo supera in potenza; attraverso quei canti quotidiani di tutta la bocca del popolo ognuno gareggia nel desiderio di confessare la sua fede»: così Ambrogio, il grande vescovo di Milano vissuto tra il 334 (o 340) e il 397, rispondeva ai detrattori parlando dei suoi inni, un’opera tuttora celebre e ricca d’interesse. «Si può dire per Ambrogio che la sua poesia è anche nel suo stile e il suo stile ha la suggestione evocativa, l’eleganza spirituale della grande, genuina poesia classica» (Carlo Carena).
Edizione con testo originale a fronte.
Con incisioni di Albrecht Dürer
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