Piacenza littoria. L’architettura nel ventennio fascista
Dove
via Cristoforo Colombo, 35 Piacenza
Quando
lunedì 22 dicembre 2025
dalle 18.00
alle 19.30
Presentazione del volume "Piacenza littoria. L’architettura nel ventennio fascista" al Palazzo dell’agricoltura di Piacenza
Interverranno all'incontro:- i curatori del volume Francesca Albani e Matteo Gambaro, Politecnico di Milano;
- Marco Crotti, presidente Consorzio Terrepadane Piacenza;
- Ferdinando Zanzottera, dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano;
- Roberto Bolici, dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito, Politecnico di Milano
- Alessandro Cavallo del dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano
- Valeria Poli, presidente della sezione di Piacenza della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, storica dell’Architettura
- Laura Tagliaferri, Architetto, Provincia di Piacenza.
Piacenza littoria
L’architettura nel ventennio fascista
La città di Piacenza negli anni trenta del Novecento è stata interessata da significative trasformazioni urbanistiche e sociali che hanno inciso significativamente sul volto della città e il suo sviluppo successivo dentro e fuori le mura. Dalle opere di bonifica ai progetti di sventramento del centro cittadino, con l’attuazione del nuovo Piano Regolatore del 1935, Piacenza venne dotata di nuove piazze, monumenti, infrastrutture di collegamento e servizi per la popolazione. Ampio spazio venne dato alla costruzione di nuovi monumenti e spazi collettivi per una città che si riscopre moderna e che vuole affermare la rilevanza nazionale del proprio ruolo di polarità e punto di collegamento sulla via Emilia. Di pari importanza fu la politica sociale, che rispose alle esigenze della popolazione contadina, operaia e dei nuovi ceti impiegatizi e che si concretizzò con la costruzione di numerosi quartieri “popolarissimi” e di edilizia pubblica. Queste e altre realizzazioni (scuole, ospedali, mercati, ecc.) portarono a compimento annose questioni e istanze dibattute sin dall’inizio del secolo, occasione progettuale per architetti, ingegneri e professionisti locali e no, tra i quali si distinse l’opera di Luigi Moretti, impegnato nella progettazione della GIL (1932-1933), significativamente trasformata nel tempo.
Con illustrazioni d’epocaIn coedizione con Editoriale Nuova









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