Di come Montale traduceva Shakespeare e con la cultura “ci mangiava”

«È il caso di Eugenio Montale. Il poeta, futuro premio Nobel, a fine anni ’30 si trovò in serie difficoltà economiche dopo il licenziamento dalladirezione del «Gabinetto Viesseux». Per guadagnarsi da vivere si dedicò, in quella fase della sua vita, a una intensa attività di traduzione, da più lingue(inglese, francese, spagnolo). Attività, questa, che a Montale piaceva ma, spinta a una tale congestione e impegno, da metterlo in serie difficoltà nelrispetto dei tempi di consegna. Inoltre, in quella fase, i testi gli venivano proposti, a seconda delle esigenze, via via, degli editori e degli impresariteatrali. Queste vicende, che portano con sé anche tanti aneddoti interessanti, sono ricostruite in un’approfondita introduzione che accompagna unlibro di recente pubblicazione:
Giulio Cesare di William Shakespeare nella traduzione, appunto, di Eugenio Montale (Interlinea, 2023). La tramadell’opera ripercorre il clima in cui maturò l’uccisione di Cesare, a opera dei cospiratori Bruto e Cassio, e l’emergere delle figure di Marco Antonio e Ottaviano».
Giulio Cesare nella traduzione di Eugenio Montale
di William Shakespeare
editore: Interlinea
pagine: 212
Nata nel 1953 su richiesta di Paolo Grassi e di Giorgio Strehler per il Piccolo Teatro di Milano, la traduzione del Giulio Cesare di Shakespeare firmata da Montale è rimasta finora inedita. Questo incontro del poeta col teatro shakespeariano esalta la maestria espressiva del futuro premio Nobel nel rendere la concentrazione, la tensione e il dinamismo del potente dramma storico senza che mai vada perduto il timbro peculiare del traduttore. Ricco di personaggi vivi, tormentati, a tratti colpiti da una luce di grandezza, questo Giulio Cesare permette di assaporare insieme la sapienza teatrale di Shakespeare e l’inconfondibile stile di Montale.
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