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E dal Macbeth a Milton prosegue la ricerca sulla natura del male

Recensione di: Nel nome del male
30.09.2025
Nel nome del male Da "Avvenire", Roberto Mussapi su "Nel nome del male" di Franco Buffoni

«Tre streghe appaiono a Macbeth: sono soltanto visione, allucinazione, riflesso di coscienza, indizio cli desiderio?». Sono soltanto un espediente da Shakespeare concepito per accondiscendere alla moda del tempo? Questo è l'esordio drammatico
del libro, e l'autore prosegue: «Le streghe "malate di male" in sostanza annunciano: "Se sei predestinato al male, comunque sarai dannato. E al suo apparire, se ti ribellerai, un male ancora peggiore ti colpirà"». Franco Buffoni in questo suo saggio Nel nome del male. Da lady Macbeth a Stanley Kubrick, (Interlinea, pagine 180, euro 14,00), inizia dalla tragedia di Shakespeare forse più efferata. La domanda cli fondo del Macbeth: che cosa è il male?»

Nel nome del male

Da Lady Macbeth a Stanley Kubrick

di Franco Buffoni

editore: Interlinea

pagine: 176

«Il genere umano non odia mai tanto chi fa il male, né il male stesso, quanto chi lo nomina» ha scritto Leopardi. Questo libro, che arriva fino all’attentato del Bataclan e alla tragedia delle guerre attuali, si apre con il gioco perverso tra Macbeth e Lady Macbeth: chi osa di più nel proporre la realizzazione di un male sempre maggiore; e chi crollerà per primo. Dal rapporto, fino allo sfacelo, tra Rimbaud e Verlaine, agli estremi malvagi di Ivan Karamazov: «ma Dostoevskij sarebbe stato troppo geometricamente teorico per questo libro: così siamo riusciti, non senza fatica, a tenerlo lontano, senza cedere alla tentazione di metterlo al centro della riflessione, facendoci da lui dettare la linea».

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