«Ero Giovanni, sono Giovanna I versi non possono tacere la vita»

«Penso che chi scrive non possa mai prescindere dalla propria storia. Può rielaborarla, sublimarla, può parlare di quello parlando d'altro, ma ciò che vivi viene sempre a chiederti il conto. Ho scritto Dolore minimo abbastanza rapidamente, in due anni. E ora mi rendo conto di come, su certe scelte, sia stata un po' ingenua. Certo, sono consapevole che la mia storia ha avuto il suo peso sulla ricezione dell'opera. Però quando Franco Buffoni lesse le mie poesie la prima volta non aveva nemmeno capito che parlavo di me. E il termine transessuale nel libro ricorre due volte, la prima dopo 70 pagine. Non è una cosa esibita, però certo la storia è quella e sarebbe stupido nasconderla».
Dolore minimo
di Giovanna Cristina Vivinetto
editore: Interlinea
pagine: 148
Il diario in versi di una giovane poetessa transessuale, Giovanna Cristina Vivinetto abbatte un tabù culturale con la poesia
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