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La (vera) scrittura prima del digitale

Recensione di: Scartafacce
25.08.2024
Scartafacce Da "Il Messaggero" Renato Minore su Scartafacce

«Scartafacce è un volume davvero singolare e prezioso. Curato da Giovanni Battista Boccardo, Federico Francucci, Federico Milone, Giorgio Panizza, Nicoletta Trotta, racconta le pratiche di scrittura di numerosi protagonisti della letteratura attraverso i documenti conservati al Centro Manoscritti dell'Università di Pavia. Nato come splendido catalogo di una mostra, ora si presta ad una lettura del tutto autonoma con «le mani, i volti, le voci, le carte» di scrittori come Montale, Gadda, Calvino, Arbasino, Pasolini, Saba, Flaiano, Eco».

Scartafacce

Le mani, i volti, le voci della letteratura italiana del ’900 nelle collezioni del Centro Manoscritti dell’Università di Pavia

a cura di Giovanni Battista Boccardo, Federico Francucci, Federico Milone, Giorgio Panizza, Nicoletta Trotta

editore: Interlinea

pagine: 200

I libri sono barche che navigano su un mare di carta. Sciaborda contro le copertine la massa fluida di appunti, schemi, stesure provvisorie: tutti i materiali scritti attraverso i quali un’idea ha preso forma. I filologi li chiamano scartafacci. Nell’epoca in cui la scrittura si smaterializza, al tramonto dell’Età della carta, il Centro Manoscritti dell’Università di Pavia, che da mezzo secolo custodisce e studia un patrimonio straordinario, celebra i suoi primi cinquant’anni di vita con una mostra dedicata alle testimonianze autografe della letteratura italiana del Novecento. I documenti esposti, con le loro cancellature, le folte aggiunte, le pagine cassate e recuperate – sulle quali la penna spesso disegna oltre che scrivere – illustrano le pratiche compositive di tante grandi figure del panorama letterario: da Montale a Ginzburg, da Gadda a Calvino, da Quasimodo a Pasolini, Manganelli, Saba, Zanzotto, Eco, Flaiano e Rosselli per citarne solo alcune. Non solo manoscritti e dattiloscritti di opere che hanno segnato la storia della nostra cultura, ma anche lettere, diari, piani di lavoro, taccuini di viaggio, volumi postillati, appunti occasionali su ogni tipo di fogli. Ad accompagnare i materiali d’archivio, gli scatti di Carla Cerati che danno un volto a questi autoritratti d’inchiostro. Con le fotografie di Carla Cerati

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