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Le statuine del presepe parlano. In ascolto c'è Andrea Kerbaker

Recensione di: Vite da presepe
19.12.2019
Vite da presepe Da "La Stampa", Marcello Giordani su Vite da presepe di Andrea Kerbaker

«Riga dopo riga, pagina dopo pagina, ci si ritroverà nel bel mezzo di una notte di dicembre. Silenzio tutt'attorno, doveroso: adesso parlano le statuine del presepe. C'è addirittura "la pecorella sbagliata": arriva da un gioco per bimbi e irrompe "fra le eleganti colleghe" del gregge. Ci sono il ladro destinato a incontrare Gesù e il panettiere che nonostante il contesto buonista, si direbbe oggi eccede nel senso degli affari. Questo e altro ancora in "Vite da presepe" del bibliofilo e scrittore Andrea Kerbaker: oggi alle 18 è alla biblioteca Negroni per l'ultimo "Giovedì letterario" dell'anno. L'occasione è decisamente speciale. Alla fine, un brindisi e doni.Il volume è pubblicato da Interlinea. Con Kerbaker ci sarà l'editore Roberto Cicala che anticipa: "Grazie a questo libro ci si trova immersi nell'atmosfera della notte più attesa dell'anno ma si scoprono piccole "tranches de vie" che non assomigliano affatto all'agiografia del presepe, spesso retorica e buonista". La parola va allora anche alle lavandaie con le loro storie, a uno dei re magi (destituito), a un postino. Questo libro non poteva che essere pubblicato dalla casa editrice novarese: è l'unica in Italia ad avere organizzato un premio destinato specificamente alle storie natalizie e ha una collana, "Nativitas", di libri sul tema.»

Vite da presepe

di Andrea Kerbaker

editore: Interlinea

pagine: 128

Aprire questo libro è come trovarsi nel bel mezzo di una notte di dicembre, quando le statuine di un presepe di casa narrano la propria storia. Sono piccole tranches de vie che non assomigliano affatto all’agiografia del presepe spesso retorica e buonista. C’è “la pecorella sbagliata”, che arriva da un gioco per bambini e irrompe in mezzo alle eleganti colleghe del presepe, il ladro destinato a incontrare Gesù, la statuina del panettiere con troppo fiuto per gli affari, le lavandaie con le loro storie, il re mago destituito e persino un postino. Ironia e tenerezza fanno assaporare, in una lettura che non ha fretta, il gusto dolce, antico e sempre nuovo, del Natale, con molti spunti di attualità.  

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