Lo scrittore milanese indaga sé e la sua città
Da "La Lettura", Ermanno Paccagnini su Notti e nebbie di Carlo Castellaneta
«Una Milano protagonista "materna" e avvolgente, sotto il cui mantello sono venute via via disponendosi le
tante storie che l'hanno rivisitata nel corso delle sue trasfigurazioni, una volta pagato dazio allo scoperto autobiografismo del romanzo d'esordio: quel Viaggio col padre pubblicato nel 1958 grazie a Vittorini, dove comunque la città fa da riferimento in flashback nel viaggio che padre e figlio compiono verso Foggia per recarsi ai funerali del nonno, e senza che comunque tra i due riesca a ristabilirsi un dialogo. Una storia di presa di coscienza che, al pari dei dati autobiografici disseminati nelle varie opere, fungerà da basso continuo più meno marcato nelle narrazioni sempre intensamente agganciate alla realtà del nostro tempo».
«Una Milano protagonista "materna" e avvolgente, sotto il cui mantello sono venute via via disponendosi le
tante storie che l'hanno rivisitata nel corso delle sue trasfigurazioni, una volta pagato dazio allo scoperto autobiografismo del romanzo d'esordio: quel Viaggio col padre pubblicato nel 1958 grazie a Vittorini, dove comunque la città fa da riferimento in flashback nel viaggio che padre e figlio compiono verso Foggia per recarsi ai funerali del nonno, e senza che comunque tra i due riesca a ristabilirsi un dialogo. Una storia di presa di coscienza che, al pari dei dati autobiografici disseminati nelle varie opere, fungerà da basso continuo più meno marcato nelle narrazioni sempre intensamente agganciate alla realtà del nostro tempo».
Tag:
Notti e nebbie
di Carlo Castellaneta
editore: Interlinea
pagine: 240
Il romanzo della guerra a Milano tra sesso e fascismo
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