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Luciano Erba. Quei versi colti e ironici del tranviere metafìsico

Recensione di: L’ippopotamo
21.09.2022
L’ippopotamo Da "la Repubblica - Milano", Simone Mosca su L'ippopotamo di Luciano Erba a cura di Samuele Fioravanti

«In largo Gemelli 1, dalle 14 alle 18, Aula Bontadini, si ascolteranno letture tratte dall'antologia "I miei poeti tradotti", sarà presentata una mostra di prime edizioni a cura della biblioteca dell'Ateneo, si celebrerà la donazione dei suoi volumi francesi alla stessa biblioteca e si ascolteranno le relazioni di Franco Buffoni, altra voce della Linea Lombarda, e di Roberto Cicala. Che, grande amico di Erba, ne è tutt'oggi editore con Interlinea. E il marchio di Novara ripubblica per l'occasione una nuova edizione commentata de "L'ippopotamo" a cura di Samuele Fioravanti e con presentazione dello stesso Cicala. »

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L’ippopotamo

di Luciano Erba

editore: Interlinea

pagine: 208

Nel centenario di Luciano Erba (1922-2010), poeta appartato eppure tra i più importanti del Novecento, è proposta un’edizione commentata dell’opera più celebre, L’ippopotamo (premio Librex-Guggenheim-Montale), perché «forse la galleria che si apre / l’ippopotamo nel folto della giungla / per arrivare al fiume, ai curvi pascoli» rappresenta l’emblema della ricerca umana, tra natura, attese e sogni. In questi testi Erba predilige una poesia di piccole cose quotidiane per parlare dei grandi interrogativi dell’esistenza e della vita civile, nel dubbio (metafisico e aperto alla speranza) che «forse questo e qualsiasi tracciato… / altro non sono / che eventi privi d’ombra e di riflesso / soltanto un segno che segna se stesso».

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