Ora si riparte con De Andrè
Da "Corriere di Novara", su De André il corsaro di F. Pivano, C.G. Romana, M. Serra, G. A. Cerutti
«Riparte l'attivi tà della Fondazione Marazza con una serie di eventi di grande interesse culturale. Giovedì 13 alle 18 si terrà un incontro dedicato a Fabrizio De Andrè. Il direttore della Fondazione, Giovanni Cerutti (nella foto) leggerà alcuni brani del libro "De Andrè il Corsaro" (Interlinea) curato da Fernanda Pivano, Cesare G. Romana e Michele Serra.»
LEGGI L'ARTICOLO De André il corsaro
di Fernanda Pivano, Cesare G. Romana e Michele Serra
editore: Interlinea
pagine: 56
La cattiva strada «luogo deputato di un’etica corsara, porto franco dove il potere non arriva» (Cesare G. Romana), è quella che Fabrizio De André scelse di percorrere per farsi poeta dei diseredati, puro anarchico, «perché l’anarchico deve cominciare con l’essere buono: ecco queste illusioni molto ottocentesche di credere ancora che c’è qualcuno buono. Fabrizio era un buono, accidenti se era buono» (Fernanda Pivano). Il suo carisma nasceva dall’unicità e dalla lontananza, quasi che le sue canzoni e la sua voce venissero da un altrove. La voce, soprattutto, «costruita attorno alla pronuncia precisa delle parole, attorno all’amore per la parola» (Michele Serra), era ciò che lo rendeva straordinario, anche più delle scelte musicali e degli argomenti di cui cantava.
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