Pandemia, politica e buon senso nei versi civili di Maurizio Cucchi
«Una lettura, questa, delle poesie civili di Maurizio, che cade a proposito e conferma la componente concreta e terrigna, fisica e corposa del suo fare poesia («Amo i corpi, la fisicità del mondo, / la materia reale e sono ancora / tridimensionale»). Libro, pertanto, felicissimo - voluto da un editore e valido intellettuale italiano come Roberto Cicala, sempre attento ai nodi cruciali delle nostre istituzioni - e quanto mai opportuno, visto lo stato attuale della nostra società «liquida e inquinata» (in ogni senso), nella quale “gode”, si fa per dire, soprattutto chi si pasce, ignorante e stolido, di una propria realtà virtuale quanto inconsistente, nella quale viaggiano idee confuse, e dove «spesso il comando è in rozze mani inette.»
LEGGI L'ARTICOLO
Nel vasto territorio tossico
Poesie civili
di Maurizio Cucchi
editore: Interlinea
pagine: 80
«Creatura assai robotica» appare l’umanità di oggi a un intellettuale come Maurizio Cucchi che s’interroga sulla società liquida e inquinata, tra la superficialità dei social e la profondità delle campagne contro i cambiamenti climatici alla Greta Thunberg, nell’idea che i giovani non sono un corpo indistinto «ridotto al gregge e allo sballo». Anzi da loro può venire la capacità di una svolta «nel vasto territorio tossico / che sarà nostro lascito e dono».
Inserisci un commento