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Poesie per contrastare un’assenza assordante

Recensione di: In absentia
23.05.2025
In absentia Da Il Sole 24 Ore, Matteo Bianchi su In absentia di Alessandro Canzian

«Quando la volontà di giustificare tramite nessi logici il crollo evidente del tessuto sociale viene meno, o peggio, non è più credibile, si oppone una trasfigurazione lirica della crisi, “In absentia” (Interlinea, 2025, pp. 96, euro 14). È scaturita dal frastuono di un ventennio dato in pasto alle apparenze, la nuova raccolta di Alessandro Canzian, in cui la decadenza virale si diffonde dai fondamenti del linguaggio a una dimensione individuale più organica, sino a una collettività idealizzata, a un’Europa che non c’è». 

In absentia

di Alessandro Canzian

editore: Interlinea

pagine: 96

In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).

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