Poesie per contrastare un’assenza assordante

«Quando la volontà di giustificare tramite nessi logici il crollo evidente del tessuto sociale viene meno, o peggio, non è più credibile, si oppone una trasfigurazione lirica della crisi, “In absentia” (Interlinea, 2025, pp. 96, euro 14). È scaturita dal frastuono di un ventennio dato in pasto alle apparenze, la nuova raccolta di Alessandro Canzian, in cui la decadenza virale si diffonde dai fondamenti del linguaggio a una dimensione individuale più organica, sino a una collettività idealizzata, a un’Europa che non c’è».
In absentia
di Alessandro Canzian
editore: Interlinea
pagine: 96
In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).
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