Primo Levi, Celan e tanti non famosi: così la poesia è sorta dall'abisso dei lager
Da "Il Giornale di Brescia", Francesco Mannoni su Nell'abisso del lager a cura di Giovanni Tesio
«poeti che il lager l'hanno vissuto o hanno voluto tramandarne il senso di pena o smarrimento. Convocando alla rinfusa, entro e fuori i confini nazionali, i crepuscolari, gli ironisti, i "controcoloristi", i fumisti, si muove una processione di sofferenze, di mostruosità che hanno sfregiato e cancellato il senso stesso di pietà e umanità. Svetta come un richiamo, l'ammonimento di Paul Celan: "Diffida del bello. Cerca il vero"»
«poeti che il lager l'hanno vissuto o hanno voluto tramandarne il senso di pena o smarrimento. Convocando alla rinfusa, entro e fuori i confini nazionali, i crepuscolari, gli ironisti, i "controcoloristi", i fumisti, si muove una processione di sofferenze, di mostruosità che hanno sfregiato e cancellato il senso stesso di pietà e umanità. Svetta come un richiamo, l'ammonimento di Paul Celan: "Diffida del bello. Cerca il vero"»
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Nell’abisso del lager
Voci poetiche sulla Shoah. Un’antologia
a cura di Giovanni Tesio
editore: Interlinea
pagine: 296
Riscoprire le voci poetiche più intense della Shoah, per la prima volta qui riunite in un’antologia internazionale
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