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Quando Flaiano invitava a Fregene Rodolfo Wilcock, poeta e veggente

«Leggi parole di un tempo scomparso». Juan Rodolfo Wilcock
Da "Alias", Alberto Fraccacreta su «Leggi parole di un tempo scomparso». Juan Rodolfo Wilcock

«"Nuova corrente", la rivista di letteratura e filosofia edita da Interlinea, riporta l'attenzione sullo scrittore argentino conil numero monografico "Leggi parole di un tempo scomparso". Juan Rodolfo Wilcock, a cura di Andrea Gialloreto e Stefano Tieri (n. 169, pp. 416, € 22,00). "I motivi di interesse per una riscoperta dell'opera di Wilcock – osservano i due curatorinella premessa –, in larga parte non più ripubblicata dalle prime edizioni (acuto è il rammarico per l'indisponibilità di testi fondamentali come Il tempio etrusco, L'ingegnere e Le nozze di Hitler e Maria Antonietta nell'Inferno), sono molteplici e investono disparati campi di ricerca:dal rapporto tra le due culture alla riflessione sulla mutazione antropologica e sociale in atto in Italia nella stagione del boom economico, dalla traduttologia alle trasformazioni del genere romanzesco, dalla denuncia dei vizi dell'establishment alla ricostruzione della vita culturale a Roma, dalle polemiche sull'involuzione del teatro italiano alla messa a fuoco delle contraddizioni delle avanguardie"».

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«Leggi parole di un tempo scomparso». Juan Rodolfo Wilcock

Nuova corrente 169

rivista: Nuova Corrente

pagine: 416

Scrittore del fantastico e dell’assurdo quotidiano, Juan Rodolfo Wilcock (1919-1978) è stato un viaggiatore disincantato tra lingue e culture. La definizione che l’autore ha dato di sé – «poeta e veggente (cioè, vedo un po’ più degli altri)» – rispecchia l’anima multiforme della sua complessa personalità artistica: Wilcock è stato poeta lirico e gnomico di sorprendente originalità, drammaturgo sensibile alle sperimentazioni contemporanee, traduttore eccellente e, come prosatore, ha esplorato (scardinandoli) i canoni del romanzo, del racconto breve, dell’apologo, del corsivo d’attualità e dell’elzeviro paradossale. Gli studi qui raccolti intendono delineare un quadro esaustivo della versatile produzione dell’argentino trapiantato in Italia offrendo un contributo di rilievo alla sua integrazione nel canone letterario novecentesco. Una ricca appendice di testi inediti e rari completa il volume.

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