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Quarant'anni di Microprovincia, rivista di frontiera

18.12.2019
Eugenio Borgna. Curare con la parola Dal blog letterario "La scintilla", Giuseppe Possa su Eugenio Borgna. Curare con la parola. "Microprovincia 54"

«Per festeggiare i suoi “primi” quarant’anni di vita, “Microprovincia ” (Edizioni “Interlinea” di Novara, si trova in tutte le librerie a  € 25), come da alcuni anni ormai, esce con uno studio monografico su autori, in un certo senso, “vicini” al periodico perché “irregolari”, con contributi di noti studiosi (in passato sono apparsi tra gli altri: Rosmini, Rebora, Prezzolini, Emanuelli, Chiara, Contini, Soldati, Consolo, Sinigaglia). Quest’anno l’“omaggio”  (150 pagine) è dedicato interamente al novarese Eugenio Borgna, classe 1930, uno studioso e protagonista della psichiatria italiana, che ha sempre scelto di vivere in provincia (è stato libero docente alla “Clinica delle malattie nervose e mentali” dell’Università degli Studi di Milano ed è primario emerito di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara), ma la cui opera si è imposta a livello nazionale ed europeo, come scrive nell’editoriale il direttore Franco Esposito: <>.»


Eugenio Borgna. Curare con la parola

Microprovincia 54

rivista: Microprovincia

pagine: 160

Per la prima volta sono raccolte interviste e testimonianze varie su uno dei protagonisti e maggiori autori della psichiatria italiana, Eugenio Borgna, alla vigilia dei novant’anni: «La psichiatria ha cambiato la mia vita, è stata il mio destino». È stato libero docente alla Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università degli Studi di Milano ed è primario emerito di Psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara, nonché autore di «libri bellissimi su temi sempre uguali e sempre diversi, sull’arcipelago delle emozioni che abitano la nostra vita interiore – come la nostalgia e i sentimenti di colpa, l’inquietudine e la disperazione, l’ansia e i rimpianti, le attese e le speranze, la gioia e la solitudine» (Luciana Sica). Tra i suoi successi editoriali, Le parole che ci salvano (Einaudi) e La solitudine dell’anima (Feltrinelli). Sua cifra autorale, che rifugge dal linguaggio dello specialismo, il costante incontro e confronto con la grande letteratura, da Proust a Thomas Mann a Goethe, e la poesia, da Emily Dickinson ad Antonia Pozzi a Leopardi: «come non ricordare le mirabili pagine, arcanamente fenomenologiche, di Giacomo Leopardi, sulla speranza e sulla malinconia, sulla morte volontaria, sulla nostalgia e sulla gioia? Non si può fare psichiatria fenomenologica senza fare riferimento a queste inenarrabili intuizioni letterarie». Con testi di Pierfranco Bruni, Barbara Castellaro, Marina Corradi, Andrea Dallapina, Luca Doninelli, Gillo Dorfles, Raffaele Fattalini, Angelo Gaccione, Umberto Galimberti, Giulio Giorello, Antonio Gnoli, Gianmaria Messina, Umberto Muratore, Ercole Pelizzone, Giannino Piana, Giovanni Scarafile, Gabriele Scaramuzza e Luciana Sica.  

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