Ritrovare Milano e la poesia ai tempi del coronavirus
Da "Huffington Post", Lorenzo Allegrini su Verso le stelle glaciali di Tommaso Di Dio
«Un giorno ricorderò che ai tempi del Coronavirus Milano era irriconoscibile. Che la paura della pandemia alle porte della città l’aveva stordita, resa sonnolenta, con un traffico da giorni festivi, che sembrava una di quelle volte in cui Milano si svuota perché si fa ponte, ma stavolta senza festa. Piazza Duomo vuota, sui mezzi pubblici e sulla metro di persone poche, molte con la mascherina. Ed io chiuso in casa, a leggere poesia ai tempi del coronavirus. È così, infatti, che la settimana scorsa ho ritrovato la Milano che conosco. Leggendo le poesie di “Verso le stelle glaciali” [...] uscito provvidenzialmente giusto un attimo prima che la paura del nemico microscopico, invisibile paralizzasse il fluire frenetico della città, dove tutto muta, si incrocia, si sfiora, può urtarsi e avanza in una quotidianità dura, a tratti ostile, senza alcuna paura di contaminarsi.»
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