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Tra le rime abita un topo

Recensione di: In absentia
17.08.2025
In absentia Da La Repubblica - Robinson Maurizio Cucchi su In absentia di Alessandro Canzian

«Fondatore della casa editrice Samuele, nato a Pordenone nel 1977, dopo aver pubblicato nel 2020 Il condominio S.LM (Stampa 2009), Alessandro Canzian si riaffaccia con una raccolta di brevissimi testi, accompagnata da una postfazione di Martin Rueff, che ne mette in evidenza il carattere di «dispositivo drammatico basato sul contrasto fra una cosa vista e la sua iscrizione nella sensibilità». Un libro molto caratterizzato nelle sue scelte stilistiche e nella predilezione di testi di estrema sintesi, con prevalenza di quartine, o terzine o strofe di cinque versi, in un gioco di sottile meditazione, dove l'assenza, che troviamo nel titolo, si rivela essenzialmente come quella di Dio, in toni peraltro di quotidiana normalità, in contesti di un realismo concreto dove affiorano apparizioni minime».

In absentia

di Alessandro Canzian

editore: Interlinea

pagine: 96

In absentia è una raccolta in cui il titolo funge da chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: il poeta, affacciato sul mondo, si assenta. Le sue sono poesie dell’estrema attenzione. «Come i dream-catchers nelle tradizioni degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono come trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (dalla nota di Martin Rueff).

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