Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Titos Patrikios

Titos Patrikios
autore
Interlinea

Titos Patrikios, figlio di due noti attori del teatro greco, è nato ad Atene nel 1928. Durante l’occupazione nazifascista ha partecipato alla Resistenza e nel 1944 ha rischiato l’esecuzione. Dal 1951 al 1954 è stato confinato nelle isole di Makrònissos e di àghiostratis, e dal 1954 al 1959 ha vissuto ad Atene come «confinato in congedo». Laureato in Giurisprudenza all’Università di Atene, è diventato avvocato, lavorando anche come giornalista. Molto attivo nel campo culturale, è stato, nel 1954, fra i fondatori dell’importante rivista letteraria “Epitheòrisi Technis”. Dal 1959 al 1964 è stato a Parigi dove ha studiato Sociologia e Filosofia a l’école des Hautes études e ha lavorato come ricercatore al Centre National de la Recherche Scientifique. Nel 1967, all’avvento della dittatura dei colonnelli, sfuggendo all’arresto, lascia la Grecia e vive a Parigi, dove lavora come consulente all’Unesco, e a Roma, dove lavora alla FAO. Dal 1976 vive ad Atene.
Dopo l’esordio come poeta nel 1943 sulla rivista studentesca “Xekìnima tis Niòtis”, la sua prima raccolta di versi, Strada sterrata, risale al 1954. Seguirono le raccolte Apprendistato (1963), Fermata a richiesta (1975), Poesie, I (1976), Mare promesso (1977), Controversie (1981), Specchi a fronte (1988), Deformazioni (1989), Apprendistato, ancora (1991), Il piacere delle dilazioni (1992), Poesie I, II, III (1988), La resistenza dei fatti (2000), La Porta dei Leoni (2002), Il nuovo tracciato (2007), Poesie, IV (2007), Brama d’amore che scioglie le membra (2008), La casa (2009), Convivenza col presente (2011), La poesia ti trova (2012). Ha pubblicato anche quattro volumi di racconti e numerosi saggi letterari, sociologici e giuridici. Due suoi libri di sociologia, scritti in francese e tradotti in inglese, spagnolo e russo, sono pubblicati dall’Unesco (1972, 1976) e due altri scritti in inglese e francese sono pubblicati dalla FAO (1970, 1974). Ha tradotto in greco, tra gli altri, testi di Spinoza, Lukàcs, Hannah Arendt, Walt Whitman, Majakowskij, Neruda, Saint-John Perse, éluard, Aragon, Brecht, Balzac, Stendhal, Valéry. Sue poesie sono state pubblicate in tutti i paesi europei e in Messico, Cile, Brasile, Egitto, Marocco, Cina. Due sue raccolte sono state tradotte in Francia (Altérations, Parigi 1991; Apprentissage, Parigi 1996); due in Germania (Spiegelbilder, Colonia 1993; Das Hans, Berlino 2010). Un’antologia di suoi versi è pubblicata negli Stati Uniti (The Lions’ Gate, 2006). Un’ampia antologia delle sue poesie tradotte in italiano da Nicola Crocetti, La resistenza dei fatti, è uscita nel 2007 in Italia da Crocetti Editore. Interlinea ha pubblicato le due antologie con testo greco a fronte La casa e altre poesie (tradotto dallo stesso Crocetti, nel 2009) e Le parole nude nel 2013.
Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti da Patrikios in Italia si ricorda il Premio Brancati, Zafferana Etnea 2007, Premio Letterario Internazionale l’Aquila-Carispac 2009, Premio internazionale di Poesia Civile di Vercelli 2009, Premio Feronia Città di Fiano 2011. Nel 2004 il presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica per il suo contributo allo sviluppo dei rapporti culturali tra l’Italia e la Grecia.

Titoli dell'autore

La casa e altre poesie

di Titos Patrikios

editore: Interlinea

pagine: 64

«Come ha scritto Filippomaria Pontani, per Patrikios la poesia è soprattutto “testimonianza, rimedio all’oblio, inesausta esortazione al ricordo dei compagni uccisi, della barbarie vissuta e mai del tutto debellata, del dolore che non solo lui […] ma tutta una generazione, un popolo, un mondo hanno patito, seppure a vari gradi di coinvolgimento, di consapevolezza, di indignazione”. La memoria è per il poeta l’unico antidoto all’orrore sempre incombente, un rifugio amaro e nel contempo ineludibile per l’uomo contemporaneo. E il giudizio sulla storia, dice il poeta, dev’essere spietato: “Dobbiamo giudicare anche il giudice”. Di qui il suo sguardo critico sul mondo. Anche se, come afferma, “nessun verso può rovesciare i regimi”, memore della lezione di Ritsos granitica rimane la sua fede nella poesia, cui è demandato il compito, passando in rassegna il passato, di cercare risposte “a domande non ancora fatte”, e di vigilare sull’inconsapevole scialacquìo di quelle conquiste che hanno richiesto tanti sacrifici e tanto sangue. In questo filone della memoria si inserisce l’opera più recente di Patrikios, La casa (2009). Si tratta di un poemetto in sei parti di struttura narrativa ma dal ritmo accentuatamente poetico, dove la rievocazione della casa in cui il poeta ha abitato dai dodici anni è il pretesto per ripensare con il distacco della maturità gli sconvolgenti eventi politici e sociali che ha vissuto la Grecia per lunghi decenni del secolo scorso, e che hanno drammaticamente segnato più di una generazione, ma soprattutto il poeta, che ne è stato testimone e protagonista» (dalla presentazione di Nicola Crocetti).

Le parole nude

Antologia con testo greco a fronte

di Titos Patrikios

editore: Interlinea

pagine: 128

"Nessun verso oggi può rovesciare i regimi /[...]/ se non per sollevare un angolo di verità".
 

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.