Alessandro Manzoni e quel Natale del 1833
«Già negli Inni sacri il Natale era descritto come un momento drammatico: se Dio si fa uomo per redimere l'umanità, è perché il peccato ha causato una frattura talmente enorme da essere atrimenti irreparabile. Quel progetto poggiava sulla volontà di indagare più a fondo l'elemento teologico che caratterizza le diverse ricorrenze. Il Natale non faceva per lui eccezione, anzi: era il punto di partenza indispensabile per misurarsi con il mistero dell'Incarnazione».
Il Natale del 1833 e altri scritti
di Alessandro Manzoni
editore: Interlinea
pagine: 104
Il 25 dicembre del 1833 per Manzoni è una data tragica: dopo lunga malattia e sofferenza muore la moglie Enrichetta Blondel mettendo a dura prova la sua fede e pochi mesi dopo muore la figlia primogenita da poco sposata con Massimo d’Azeglio. In una lettera scrive: «Veggo ora che la sventura è una rivelazione tanto più nuova quanto è più grave e terribile». Cercando una risposta nella letteratura scrive Il Natale del 1833, con un presepe senza idillio. In occasione del 150° anniversario della morte un’antologia unica nel suo genere sul Natale con i testi più belli dell’autore dei Promessi Sposi.
Con autografi, note di Mauro Novelli e Alessandro Zaccuri
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