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Cerutti: lentamente si è arrivati alle leggi razziali

07.02.2020
L’allenatore ad Auschwitz Da "L'informatore", Gianni Cometti su "L'allenatore ad Auschwitz" di Giovanni Cerutti

«Erano subentrate le leggi razziali – ha spiegato Giovanni Cerutti – e Árpád Weisz venne esautorato». Fanno rabbrividire le parole pubblicate “Calcio illustrato”, un settimanale dell’epoca: «La vigorosa e decisa opera di difesa della razza intrapresa dal Regime, avrà naturalmente le sue conseguenze benefiche anche nel campo sportivo, per quanto, in fatto di atleti militanti, non debbano essere molti gli ebrei. Riguardo al mondo calcistico, che è quello che ci interessa più da vicino, vi è però una zona in cui si è trapiantata, crediamo, una discreta rappresentanza israelita straniera, ed è quella degli allenatori. Ebbene, costoro – venuti fra noi dopo il 1919 – debbano far le valigie entro sei mesi, non ci rincresce davvero, poiché così finiranno di vendere fumo con quell’arte imbonitoria propria della razza, e lasceranno i posti a tanti ex-giocatori di razza italiana, che sono benissimo in grado di tenerli, e che al confronto con gli stranieri di cui sopra non sono inferiori che sotto una voce: la facciatosta!».

L’allenatore ad Auschwitz

Árpád Weisz: dai campi di calcio italiani al lager

di Giovanni A. Cerutti

editore: Interlinea

pagine: 128

Calcio e discriminazione: la storia di Árpád Weisz il grande allenatore degli anni trenta che scoprì Giuseppe Meazza, costretto dalle leggi razziali dai campi di calcio italiani al lager.

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