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Il Premio Silvio Biancardi per lo studio della storia medievale

Il Premio Silvio Biancardi per lo studio della storia medievale Il Premio Silvio Biancardi per lo studio della storia medievale
Il Premio Silvio Biancardi per lo studio  della storia medievale
Il Dipartimento di Studi Medievali, Umanistici e Rinascimentali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il contributo della famiglia Biancardi, ha indetto il Premio ricerca intitolato alla memoria del dott. Silvio Biancardi (1935-2018), giunto alla seconda edizione, che prevede la pubblicazione di una monografia inedita peer reviewed in italiano o in altra lingua, presentata da giovani impegnati nello studio della storia medievale.

Il Premio consiste nella pubblicazione della monografia selezionata tramite processo di peer review da un’apposita commissione. La monografie sono state pubblicate nella collana “Studi” di Interlinea, in virtù di una donazione corrisposta a questo fine dalla famiglia del dott. Silvio Biancardi per onorarne la memoria e i suoi interessi verso la storia medievale.

Nel 2023 il premio ha permesso la pubblicazione di I Cistercensi nel Mezzogiorno medievale (secoli XII-XV) di Mario Loffredo.
Nel volume si prende in esame l’insediamento dei monaci cistercensi nel Mezzogiorno e il successivo sviluppo delle abbazie appartenenti all’Ordine tra il XII e il XV secolo. Per comprendere appieno il processo di “inserimento” nel territorio meridionale, si analizza il peculiare paesaggio religioso italomeridionale, popolato da eremiti, pellegrini e penitenti, si evidenziano i rapporti con le gerarchie laiche e religiose, dai sovrani del Regno di Sicilia al capitolo generale di Cîteaux e si esaminano le attività economiche in cui si impegnarono i monaci bianchi. In particolare, si pone l’accento sui contributi fiscali a cui furono sottoposte le comunità del Mezzogiorno. Ne emerge un quadro vivace e dinamico che va a definire un ulteriore tassello, fino a oggi troppo sottostimato, della storia del monachesimo e dell’Italia meridionale.
Mentre nel 2024 è stato premiato Antonio Manco con lo studio La Corona e il Feudo. Diritto, economia e istituzioni nel Regno angioino da una pergamena salentina del 1292.
Il regno angioino nel Mezzogiorno d’Italia rappresenta un’epoca di profondi cambiamenti, in cui la continuità e l’innovazione si intrecciano nel segno di una nuova dinastia. Questo volume esplora la complessità amministrativa e giuridica del Regno, soffermandosi su temi fondamentali come la legislazione feudale, la gestione delle successioni e il ruolo dei sovrani angioini nella costruzione di un nuovo equilibrio tra élite locali e nuove realtà feudali. Attraverso lo studio del caso degli Hugot, nobili provenzali infeudati nel Salento, l’autore ricostruisce un capitolo cruciale della storia del Mezzogiorno medievale, illuminando il delicato processo di integrazione tra le diverse componenti sociali e culturali del Regno. La pergamena del 1292 diventa il punto di partenza per un’indagine che tocca le radici del diritto medievale, il panorama delle istituzioni angioine e le sfide della storiografia moderna. Un’opera che non si limita a raccontare una storia locale, ma la intreccia con il grande mosaico della storia europea, offrendo al lettore un viaggio illuminante tra documenti, contesti e prospettive di ricerca.




La Corona e il Feudo

Diritto, economia e istituzioni nel Regno angioino da una pergamena salentina del 1292

di Antonio Manco

editore: Interlinea

pagine: 128

Il regno angioino nel Mezzogiorno d’Italia rappresenta un’epoca di profondi cambiamenti, in cui la continuità e l’innovazione si intrecciano nel segno di una nuova dinastia. Questo volume esplora la complessità amministrativa e giuridica del Regno, soffermandosi su temi fondamentali come la legislazione feudale, la gestione delle successioni e il ruolo dei sovrani angioini nella costruzione di un nuovo equilibrio tra élite locali e nuove realtà feudali. Attraverso lo studio del caso degli Hugot, nobili provenzali infeudati nel Salento, l’autore ricostruisce un capitolo cruciale della storia del Mezzogiorno medievale, illuminando il delicato processo di integrazione tra le diverse componenti sociali e culturali del Regno. La pergamena del 1292 diventa il punto di partenza per un’indagine che tocca le radici del diritto medievale, il panorama delle istituzioni angioine e le sfide della storiografia moderna. Un’opera che non si limita a raccontare una storia locale, ma la intreccia con il grande mosaico della storia europea, offrendo al lettore un viaggio illuminante tra documenti, contesti e prospettive di ricerca. Premio ricerca “Silvio Biancardi” per la storia medievale 2024

I Cistercensi nel Mezzogiorno medievale (secoli XII-XV)

di Mario Loffredo

editore: Interlinea

pagine: 288

Nel volume si prende in esame l’insediamento dei monaci cistercensi nel Mezzogiorno e il successivo sviluppo delle abbazie appartenenti all’Ordine tra il XII e il XV secolo. Per comprendere appieno il processo di “inserimento” nel territorio meridionale, si analizza il peculiare paesaggio religioso italomeridionale, popolato da eremiti, pellegrini e penitenti, si evidenziano i rapporti con le gerarchie laiche e religiose, dai sovrani del Regno di Sicilia al capitolo generale di Cîteaux e si esaminano le attività economiche in cui si impegnarono i monaci bianchi. In particolare, si pone l’accento sui contributi fiscali a cui furono sottoposte le comunità del Mezzogiorno. Ne emerge un quadro vivace e dinamico che va a definire un ulteriore tassello, fino a oggi troppo sottostimato, della storia del monachesimo e dell’Italia meridionale.

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