Clemente Rebora e tutta la poesia dei Canti Anonim
«È di Clemente Rebora che si parlerà durante la conversazione attorno ai Canti Anonimi del celebre poeta novecentesco. Avviluppati fra le rime, incuneati tra i versi,i temi che hanno increspato e ferito la sua esistenza: l'incombere di un "assoluto" che "dolorosamente s'incrosta nella storia sprigionando contrasti, solitudine, incomunicabilità" ; la pura bellezza delle vite semplici " Risorge la tua cara vita / dove più va smarrita / o Carlo, contadino/ di un solco che è sentiero / per le tèrree nostre notti. / E ti vedo levar come il mattino / in verecondia gli occhi / consacrando il pensiero / al semplice elemento, / mentre è bello il silenzio a te vicino"».
LEGGI L'ARTICOLO
Canti anonimi
di Clemente Rebora
editore: Interlinea
pagine: 264
«Dall’imagine tesa / Vigilo l’istante / Con imminenza di attesa – / E non aspetto nessuno» sono i versi di chi è in ansia aspettando qualcuno e qualcosa: forse la donna amata, forse la conversione. Clemente Rebora, dopo l’annichilimento e la strage della Grande Guerra, scrive questi Canti anonimi perché vuole cercare, nel donarsi anonimo agli altri, una ragione per continuare a vivere, per ripartire, per trovare prima o poi chi «Verrà, se resisto / A sbocciare non visto, / Verrà d’improvviso, / Quando meno l’avverto». Per la prima volta un’edizione commentata di un libro fondamentale tra le due guerre.
Inserisci un commento