Clemente Rebora Quanta personalità dentro quei canti anonimi

«Terra di mezzo dell'esperienza poetica, e umana, di Clemente Rebora (18851957), la raccolta di poesie Canti anonimi uscì nel 1922, dopo l'incubo popolato di cadaveri e onori della Grande guena. La stampò II Convegno Editoriale. Oggi una di quelle copie vale circa 800 euro. Ma Interlinea, che sta ripubblicando tutto Rebora, manda in libreria una nuova edizione del centenario (in tiratura limitata) commentata da Gianni Mussini.»
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Canti anonimi
di Clemente Rebora
editore: Interlinea
pagine: 264
«Dall’imagine tesa / Vigilo l’istante / Con imminenza di attesa – / E non aspetto nessuno» sono i versi di chi è in ansia aspettando qualcuno e qualcosa: forse la donna amata, forse la conversione. Clemente Rebora, dopo l’annichilimento e la strage della Grande Guerra, scrive questi Canti anonimi perché vuole cercare, nel donarsi anonimo agli altri, una ragione per continuare a vivere, per ripartire, per trovare prima o poi chi «Verrà, se resisto / A sbocciare non visto, / Verrà d’improvviso, / Quando meno l’avverto». Per la prima volta un’edizione commentata di un libro fondamentale tra le due guerre.
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