Dalle carte di un processo per infanticidio è nato il romanzo di Maria Adele Garavaglia
Da "L'azione", su La colpa di una madre. Un processo di fine medioevo di Maria Adele Garavaglia
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«"Nella storia vera di Giovannina – riprende Garavaglia – ho inserito dettagli nuovi, inventati. Ho immaginato alcuni possibili retroscena legati agli atti, retroscena che hanno arricchito le pagine del libro. In particolare – racconta – ho voluto pensare che, a spingere i notabili del paese a scrivere la lettera per liberare Giovannina, siano state le mogli. Quelle stesse donne che, durante il processo, senza avere prove, l'hanno accusata, determinandone la condanna e che, successivamente, sentendosi in colpa, hanno spinto i mariti a intercedere per la vedova". Il romanzo diventa una pièce teatrale nel 2005, quando Maria Rosa Franchini, attrice dei "Sognattori" "colpita dalle pagine del libro, mi chiede – spiega Garavaglia – di poterne fare un riadattamento teatrale. Un lavoro di grande intensità". E che ora, con il libro, riferiscono da Interlinea, potrebbe arrivare nelle scuole.»
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La colpa di una madre
Un processo di fine medioevo
di Maria Adele Garavaglia
editore: Interlinea
pagine: 176
Vespolate, nella campagna novarese, è il teatro in cui si dipana la terribile vicenda di Giovannina, una povera donna processata e condannata per infanticidio nel 1450. Ma fu veritiera la sua confessione, estorta con la tortura? Maria Adele Garavaglia, sulla scorta degli atti del processo ritrovati e pubblicati nel 1915, costruisce un avvincente romanzo unendo al "vero storico" il "vero poetico" di manzoniana memoria, che illumina la storia perché intuisce le motivazioni dell'agire nella psicologia umana, nei dettami della coscienza e nelle regole della ragione.
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