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Depistaggi e misteri la prima strage italiana senza alcun colpevole

Recensione di: Torino 1864
21.09.2024
Torino 1864 Da "Repubblica Torino" Enzo Ciconte su "Torino 1864".

«
A un primo sguardo, le persone non erano lì per godersi un pomeriggio piacevole. Molte erano vestite bene e tra loro non c'erano straccioni; ma i volti non erano allegri. Erano turbati, arrabbiati, irosi, rabbuiati. Non si divertivano, questo è certo. S'erano radunati perché «l'improvvisa notizia del trasferimento della capitale ad altra sede aveva non lievemente commossa la popolazione di questa città». Alcuni articoli pubblicati daUa "Gazzetta di Torino" «provocarono dimostrazioni contrarie ad essa» - così scrisse il procuratore del re di Torino, Bobbio, nella sua <».

Torino 1864

La prima strage senza colpevoli dell’Italia unita

di Enzo Ciconte

editore: Interlinea

pagine: 200

«Erano davvero tante le persone quel pomeriggio in piazza San Carlo»: dietro i fatti del settembre 1864, che segnarono il destino di Torino e dell’Italia unita, sta la terribile strage rimasta impunita e senza colpevoli. Uno storico ricostruisce, come in un giallo, l’intricata vicenda con i primi casi di depistaggi e affossamenti di commissioni d’inchiesta. Nasce uno strappo tra i reali sabaudi e la loro città, tra governo e cittadini, con un’amnistia che si rivela un vero e proprio colpo di spugna. Perché «parlamento e magistratura con il solenne avallo del sovrano non avevano avuto nessuna voglia di continuare a ricordare e a discutere i fatti del recente passato». E allora i morti? «i morti requiescant in pace. Perché disturbarli ancora?»

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