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Domenico Camera, "Le carte della vita"

Recensione di: Le carte della vita
01.04.2024
Le carte della vita Da "I limoni. Annuario della poesia in Italia nel 2023", Fabio Contu su Le carte della vita di Domenico Camera.

«Già la prima sezione della sua prima raccolta, intitolata Liguria, suggeriva il forte legame con la sua terra e se non mancava in quei suoi primi versi [...] una malinconia analoga a quella del poeta del "male di vivere", un po' alla volta Camera si allontanerà dal suo iniziale modello per dare un'immagine inedita della sua regione e segnatamente di Genova, non più luoghi di pensose riflessioni esistenziali e di pessimistiche constatazioni e previsioni, ma colti anche nella loro vitalità virata verso i sentimenti amorosi e perfino verso un erotismo assai raro tra i poeti liguri».

Le carte della vita

Poesie 1960-2013

di Domenico Camera

editore: Interlinea

pagine: 416

Con il titolo emblematico Le carte della vita Domenico Camera ci consegna la sua intera opera poetica che, vasta e meditata insieme con signorile misura, si distende per oltre mezzo secolo, dal 1960 al 2013, dalla trilogia giovanile che costituisce il “primo tempo” di essa (Su questa terra, La stessa strada e Frecce di carta), attraverso l’“intermezzo” di Qualche segno, all’importante trilogia della maturità che ne costituisce il “secondo tempo” (Cronaca di un passaggio, La pietra e le nuvole e Canti della Pietra marcia). Un’opera poetica che, con tratti di spiccata personalità e originalità, nella sua pronuncia asciutta ed essenziale, è cresciuta nel solco della grande tradizione ligure del Novecento, da Camillo Sbarbaro a Eugenio Montale, da Giorgio Caproni a Adriano Guerrini, che di Camera è stato, non casualmente, amico e maestro (Paolo Zoboli).

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