Gian Luca Favetto, Marco Polo o l'invenzione del mondo

Se nel settembre 1298 Marco Polo non fosse finito nella prigione di palazzo San Giorgio a Genova insieme a Rustichello da Pisa; se Rustichello non fosse stato un uomo che aveva dimestichezza con lo scrivere fantasie e Marco Polo un uomo che aveva voglia di condividere quello che aveva visto e sentito, non avremmo il Milione, un’opera che a distanza di tanti anni dalla sua stesura continua ad affascinarci e a interrogarci.
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Marco Polo o l’invenzione del mondo
Un'idea di letteratura
di Gian Luca Favetto
editore: Interlinea
pagine: 100
Dici Marco Polo e dici viaggio, meraviglia, Oriente. Dici anche memoria, incontro con l'altro, racconto. Lui è il ragazzo, la giovinezza, il dilettante che si avventura alla scoperta del mondo. Ha una testa moderna e uno sguardo non coloniale, e finisce tuttonel libro che rimane di lui, Il Milione, un libro scritto a voce, grazie al quale è diventato un protagonista della letteratura. Anche questo libro di Gian Luca Favetto è scritto a voce alta. Anzi, a voci alte. È un monologo a più voci. C'è il narratore, c'è Marco Polo, che non si stupisce di nulla, semplicemente vive, e ci sono il padre e lo zio, ci sono le figlie, Kublai Kan, Rustichello e la principessa Kokachin... È il racconto di un andare e tornare, di una serie di meraviglie e incontri, di scoperte e visioni, che tiene insieme il tempo presente e il tempo passato.
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