Grandi opere, piccoli vizi. Ecco chi fu Livio Garzanti

«Ultimo esemplare di quella gran razza di editori industriali che ha fatto grande l'Italia, quando ancora c'era una vera società letteraria, riconosceva: "Ho fatto questo lavoro come avrei potuto fare il barbiere. Mica sono un eroe della patria. Sono un 'merlo', un figlio di papà".»
Un editore imprevedibile
Livio Garzanti
di Gian Carlo Ferretti
editore: Interlinea
pagine: 104
Per la prima volta il ritratto di un editore protagonista del Novecento, Livio Garzanti, che impersona tutta una serie di contraddizioni e imprevedibilità. Dentro una riflessione sull’editoria contemporanea emerge, di Garzanti, l’uomo (di temperamento amabile e indisponente, suadente e padronale, determinato e capriccioso) e il creatore di un catalogo dove si alternano Gadda e Mike Spillane, Pasolini e 007, Colazione da Tiffany e Love Story, premi Nobel e “Garzantine”, Magris e Alberoni. Capace infine di lasciare 90 milioni di euro alle associazioni milanesi che si occupano di assistenza agli anziani. Un ritratto critico documentato e al tempo stesso animato dal gusto della curiosità. Con un’intervista inedita e un inserto iconografico.
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