I foglietti segreti di Alda Merini poetessa santa

«In quegli anni, a Milano, uno dei ritrovi degli scrittori è una libreria dalle parti di Corso Genova, aperta da Laura Alunno: Il Chimera. Alda Merini, che viveva sui Navigli ed era vedova del secondo marito, la frequentava assiduamente, insieme ad Aldo Busi, Dario Fo, Vincenzo Consolo, Nicola Crocetti, Laura Lepetit... regalava i suoi libri ai clienti, suscitando la disperazione della libraia, e per far dispetto a Maria Corti fogli sparsi pieni di versi, «dovrà diventare matta se vorrà curare la mia opera omnia» diceva. Lo racconta Ambrogio Borsani in un libro intitolato, Di parlarti non ho coraggio (Interlinea), che raccoglie alcune sue poesie inedite».
Di parlarti non ho coraggio
Poesie inedite per Roberto Volponi
di Alda Merini
editore: Interlinea
pagine: 64
«Io di parlarti non ho coraggio, / né nominarti come solo amore»: un inedito sorprendente che la poetessa dei Navigli ha composto su una macchina per scrivere dai tasti e nastro rovinati per ricordare l’amico Roberto Volponi, il figlio dello scrittore Paolo morto giovane in un incidente aereo. Sono testi che parlano di amore e morte, amicizia e dolore, con le illuminazioni di Alda Merini tanto amate dai suoi lettori. Come ricorda Ambrogio Borsani, amico di entrambi, frequentati al bar milanese Chimera con Tondelli, Busi, Consolo, Raboni e molti altri, è la testimonianza di una stagione unica da cui sono nate queste poesie che meritano di trovare «un posto nella vasta e variegata geografia poetica della Merini: la storia di un’amicizia insolita vissuta in un luogo rifugio di poeti e sognatori». Scrive lei: «Eri sì puro come una medaglia, / ed io medaglia che mi sono sfatta / brillo appena di luce sul tuo cuore».
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