La politica dei briganti

«Se i briganti fossero stati combattenti politici con il proposito di abbattere lo Stato italiano, si sarebbero dati come obiettivo principale "la distruzione delle forze armate nonché dell'apparato amministrativo e politico" della parte annessa al nascente Stato unitario. Quantomeno avrebbero prodotto "una guerra irregolare con cui conquistare consenso tra le popolazioni". Al contrario, osserva Vigna, "le bande esibivano un disinteresse quasi totale per il conflitto con il Regio esercito, evitando quanto più possibile isuoi reparti". E "abbastanza raramente colpirono politici o funzionari". Anzi, nota ancora Vigna, "alcune di queste aggressioni sembrano essere state indotte da lotte di fazione nei paesi, vendette personali especialmente dall'onnipresente desiderio di lucro"».
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Brigantaggio italiano
Considerazioni e studi nell’Italia unita
di Marco Vigna
editore: Interlinea
pagine: 560
Un libro sul fenomeno del brigantaggio nell'Italia Unita, con presentazione di Alessandro Barbero. Un vivido ritratto del Meridione nell’Ottocento, tra galantuomini, veri e propri burattinai delle compagnie brigantesche, cafoni e semplici cittadini vittime delle violenze, con uno sguardo originale su un problema attualissimo e irrisolto: quello delle mafie.
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